Xi, Putin e Kim uniti a Pechino: la parata militare che sfida l’Occidente

Una dimostrazione storica di forza autoritaria

Mercoledì, Xi Jinping ha messo in scena una parata militare imponente nel cuore di Pechino, davanti ad alcuni dei più potenti leader autoritari del mondo, tra cui Vladimir Putin e Kim Jong Un. L’evento è stato più di una semplice celebrazione della fine della Seconda guerra mondiale: è diventato una dichiarazione politica contro l’influenza americana, mentre Donald Trump agita il commercio globale e destabilizza le alleanze storiche degli Stati Uniti.

Dalla Porta della Pace Celeste, Xi ha guidato un corteo durato 70 minuti, fianco a fianco con Putin, protagonista della guerra più sanguinosa in Europa dal 1945, e Kim, che fornisce armi e soldati a Mosca.

Per l’Occidente, l’immagine più potente non è stata quella dei missili o dei caccia stealth, ma la presenza congiunta dei tre leader: un chiaro messaggio di sfida all’ordine internazionale guidato dagli USA.

Uniti contro l’ordine occidentale

Xi, Putin e Kim rappresentano il volto di un blocco di potere sempre più deciso a contrastare le regole imposte dall’Occidente e a ridefinire gli equilibri globali.

“La nazione cinese è grande e non si lascia intimidire da nessuno”, ha dichiarato Xi a una platea di 26 leader mondiali, migliaia di soldati e oltre 50.000 spettatori.

Durante la parata, i tre leader sono stati ripresi mentre ridevano, si scambiavano parole e discutevano persino di longevità e immortalità. Una scena senza precedenti, simbolo della crescente coesione tra potenze autoritarie.

Trump, mentre la parata era ancora in corso, ha commentato su Truth Social:

“Auguro al presidente Xi e al meraviglioso popolo cinese una grande giornata di celebrazione. Inviate i miei saluti a Putin e Kim, mentre complottate contro gli Stati Uniti.”

Putin ha replicato con ironia, dicendo che “al presidente americano non manca il senso dell’umorismo”.

Il controllo di Xi sull’esercito e la nazione

L’evento è stato anche un modo per Xi di mostrare il suo totale controllo sull’Esercito Popolare di Liberazione (PLA), nonostante le purghe per corruzione che hanno coinvolto i vertici militari. Malgrado il PLA non combatta una guerra importante da decenni, la Cina ha accelerato il processo di modernizzazione militare sotto la guida di Xi.

Nel corso della giornata, Xi ha partecipato a un vertice regionale nella città portuale di Tianjin, dove ha criticato implicitamente Washington e proposto una nuova visione di governance globale.

“La grande rinascita della nazione cinese è inarrestabile”, ha detto Xi, ribadendo l’obiettivo di costruire un esercito di livello mondiale.

La potenza militare in vetrina

La parata ha mostrato l’arsenale più avanzato della Cina: missili ipersonici, armi nucleari, sistemi laser di difesa aerea. Molti dei sistemi d’arma erano presentati per la prima volta al pubblico. Xi ha ispezionato le truppe su una limousine nera decappottabile:

“Compagni, avete lavorato sodo!”

“(Noi) serviamo il popolo!”, hanno risposto all’unisono i soldati.

Sui social cinesi, la parata è stata celebrata come simbolo di potere nazionale, con paragoni ironici alla sfilata militare di Trump a Washington:

“Parata militare cinese: esibizione di forza. Parata militare USA: esibizione di relax.”

Secondo Brian Hart del China Power Project (CSIS), l’obiettivo è mostrare che l’esercito cinese, nonostante scandali e dubbi, è sempre più moderno e letale. Xi ha riformato il PLA passando da un modello sovietico a uno più simile a quello americano, e ha creato nuove unità come la Rocket Force, responsabile dell’arsenale nucleare.

La Cina ha investito miliardi nello sviluppo bellico, costruendo la più grande marina militare al mondo e aumentando la produzione di armi grazie alla sua potente base industriale.

La giornata si è conclusa con un banchetto per i leader stranieri e uno spettacolo musicale intitolato “La giustizia prevarrà”.

L’apparenza di un’alleanza: l'”Asse della Sconvolgimento”

Nonostante l’impatto visivo, gli analisti ricordano che le alleanze tra questi Paesi sono più simboliche che operative. La Cina, a parte la Corea del Nord, non ha alleanze militari formali. Xi accusa regolarmente la NATO di cercare sicurezza a spese altrui.

Oltre a Putin e Kim, era presente anche il presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Iran e Corea del Nord sono accusati da USA e UE di fornire armi alla Russia per la guerra in Ucraina.

Negli Stati Uniti si parla di un emergente “asse della sconvolgimento” tra Cina, Russia, Iran e Corea del Nord. Tuttavia, secondo Jonathan Czin (Brookings, ex CIA), si tratta più di una “facciata” che di un’alleanza reale:

“Probabilmente è il punto più alto della loro cooperazione simbolica. Iran e Corea del Nord, per quanto pericolosi, restano attori minori con pochissima influenza.”

Una prova dei limiti dell’alleanza si è vista quest’estate: quando gli Stati Uniti hanno bombardato obiettivi in Iran, Pechino e Mosca si sono limitate a condannare verbalmente, senza intervenire. Eppure, il presidente iraniano ha comunque partecipato alla parata, segno che l’Iran non può permettersi di rompere con Pechino.

“Il fatto che l’Iran sia presente dopo quell’attacco dimostra che la Cina non ha pagato alcun prezzo per la sua prudenza. L’Iran non ha molte alternative”

ha concluso Czin.

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