Il ministro della Difesa Guido Crosetto, assente a numerosi Consigli dei Ministri, sembra aver avviato una protesta silenziosa contro la premier Giorgia Meloni, con cui non ha avuto incontri recenti. La tensione, descritta come una “lite sotterranea”, potrebbe essere legata al caso dossieraggio, in cui Crosetto ha accusato i servizi segreti di spiare su di lui. Sebbene Meloni abbia evitato di rispondere pubblicamente alle critiche, Crosetto ha lasciato intendere che sarebbe disposto a dimettersi se non fosse più gradito. Questo scontro arriva in un momento delicato per il governo, impegnato nella gestione di crisi internazionali e nomine importanti, come quella per il nuovo comandante dei Carabinieri.
Opinione non richiesta
Questa vicenda sembra evidenziare la fragilità dei rapporti interni al governo, in particolare quando questioni personali e di fiducia si intrecciano con la gestione dello Stato. Crosetto e Meloni, un tempo alleati stretti, sembrano ora distanti, e la loro separazione non è solo fisica, ma anche politica.
Le ripetute assenze del ministro in CdM non possono passare inosservate: appaiono come un segnale chiaro di dissenso, o forse di frustrazione rispetto alle dinamiche interne che Crosetto non condivide più. Tuttavia, in un momento di crisi globale, queste tensioni rischiano di compromettere la capacità del governo di agire con coesione ed efficacia.
Se si dovesse arrivare a una rottura definitiva, ciò avrebbe un impatto profondo, non solo sugli equilibri interni di Fratelli d’Italia, ma sull’intero esecutivo. Staremo a vedere.